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Ciao a tutti. Lavoro per una nota società di telecomunicazioni.
Curo anche la rubrica quindicinale l'Angolo Informatico per il Corriere del Trentino con cui collaboro dal 2005. Alla voce Articoli potete trovare alcuni dei pezzi pubblicati.
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31 Gennaio 2006Attendibilità delle informazioni: ferita Wikipedia

       

Una news cui ieri hanno dato grande risalto i media americani, riportava che alcuni staff dei membri del Congresso USA hanno apportato più di 1000 modifiche alla celebre enciclopedia Wikipedia negli ultimi sei mesi. Le pagine riviste riguardavano proprio i membri del Congresso e da Wikipedia sono così scomparse le informazioni scomode riportate sui politici (utilizzo dei fondi elettorali, dichiarazioni contraddittorie, promesse non mantenute).
I gestori di Wikipedia per circoscrivere il problema, hanno bloccato per due mesi la possibilità di effettuare modifiche all'enciclopedia dagli indirizzi IP del Congresso, ma è chiaro che questo è un palliativo, non una soluzione.
Soluzione difficile da trovare senza intaccare la filosofia su cui si fonda Wikipedia, "un'enciclopedia sviluppata in modo collaborativo su Internet, alla quale chiunque può contribuire", ma anche "caratterizzata da contenuto libero e punto di vista neutrale".
E il punto di vista neutrale è il problema centrale, insieme naturalmente al rischio "relativismo".
Un giudizio riguardo al sapere sul Web è stato dato qualche giorno addietro da Umberto Eco, durante l'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università di Urbino:"L'università insegni tecniche di decimazione perchè la cultura non è accumulo di dati ma filtraggio". E ancora:"Finiremo per avere 6 miliardi di Enciclopedie. Per questo il ruolo degli atenei è insostituibile".
Un'amenità: andando a visitare su Wikipedia la voce riguardo a Eco, in fondo alla pagina, tra le Curiosità, c'è scritto che il noto scrittore "ha modificato personalmente alcune imperfezioni presenti in questa pagina e nella sua versione in inglese".
Insomma, chi decide la neutralità? E con quante verità dovremo confrontarci? Wikipedia è attendibile solo per le informazioni su tecnologia e informatica?
Il vaso di Pandora circa la questione Wikipedia è aperto e lo rimarrà ancora a lungo. sostituita l'icona con il testo "Permalink" -->

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30 Gennaio 2006Filtri e sequestri: è questo il Web prossimo venturo?

       

La storia del sequestro dei siti di Coolstreaming e Calciolibero sta suscitando un vespaio tra tutti gli utenti Internet italiani. Quelli più affezionati al calcio temono di perdere la possibilità di vedere le partite a sbafo; qualcun altro, con l'occhio un po' più attento, analizza, come piccoli mattoni, le notizie di questi giorni, le mette in relazione e stila un'analisi.
Facciamo finta che io sia uno di quelli attenti (chi mi conosce per favore non rida!), cosa dovrei pensare di ciò che sta accadendo?

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27 Gennaio 2006Nevica sul bagnato e ... sul p2p

       

Sono stati avviati dei provvedimenti da parte della Guardia di Finanza, su ordine della Procura di Milano, nei confronti dei siti che "aiutavano" gli utenti a vedere gratis le partite di calcio di serie A e B. L'indagine è partita da una denuncia di Sky. Secondo Repubblica.it i siti indagati sarebbero coolstreaming.it e calciolibero.it . Sempre secondo Repubblica i siti sarebbero stati oscurati, ma (ho controllato!) al momento sono ancora on-line, anche se tutti i loro contenuti sono bloccati. Sul sito di coolstreaming.it non sono più visbili gli elenchi degli eventi sportivi diponibili. Al loro posto compare un messaggio dei gestori, che si scusano dell'inconveniente causato da un "problema legale". "Coolstreaming - precisano - non ha mai consentito la visione delle partite, ma porta a conoscenza la tecnologia p2p tv. Stiamo decidendo cosa fare, ed e' chiaro che ci difenderemo. Noi abbiamo messo a disposizione cio' che internet mette a disposizione".
L'ennesima battaglia sul fronte p2p è iniziata.
E' già in linea sul sito del Corriere della Sera un commento, cui mi associo, a questo tipo di azioni repressive:"Difficile però che l'iniziativa sia di una qualche efficacia. Siti come Coolstreaming.it non «consentivano, attraverso connessioni internet, la visione di eventi sportivi in diretta». Erano e sono i software come pplive a consentire la visione degli eventi. E non si può «spegnere» un programma. Si possono spegnere siti e forum di informazione come Coolstreming.it (che agevolano la visione dell'evento, questo sì), ma probabilmente ne nasceranno altri. L'unico mezzo sarebbe bloccare la trasmissione via web delle partite direttamente ai server orientali, cinesi o taiwanesi che siano. Ma l'impresa appare oggettivamente difficile."

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27 Gennaio 2006Neve e "Trusted Computing"

       


Mi dispiace, ma non sono dell'umore giusto per scrivere.
Guardo fuori dalla finestra e nevica copiosamente. A casa mi attende una pala per spalare neve dal mio parcheggio e forse domani si replica.
Ho trovato una notizia, in linea con il mio stato d'animo, che riguarda il "Trusted Computing" (qualcosa con cui ci troveremo presto a fare i conti). Il link è questo.
PS: Se qualcuno non ha nulla da fare, si faccia trovare armato di badile sotto casa mia alle 18.00. Avrà la mia gratitudine.

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26 Gennaio 2006Poveri miliardari: vivono con 1 dollaro all'anno

       


Il post di oggi non lo potete leggere di persona. Chiamate un vostro familiare oppure un amico e chiedetegli di leggere il post per voi.
Ancora un attimo, per favore. Prima che il vostro delegato inizi a leggere, prendete una sedia e accomodatevi. Anzi meglio: sprofondate in una comoda poltrona. No, ancora non va bene. Sdraiatevi su un lettino da psicanalista. Sì, ora siete a posto.
Adesso chiudete gli occhi e riflettete.
Nel 2006 i fondatori di Google (Page e Brin) e l'amministratore delegato della società, Schimdt, percepiranno un compenso annuo di 1 dollaro. Non ho scritto male. Si tratta proprio di un misero dollaro. Naturalmente non sono stati fulminati sulla via di Damasco come San Paolo, ma hanno deciso di trarre i loro compensi esclusivamente da stock option e grant, seguendo la stessa linea di comportamento del leader di Apple, Steve Jobs. Naturalmente i tre non moriranno di fame, visto che i loro patrimoni si aggirano tra i 6 e gli 11 miliardi di dollari (e anche qui non avete letto male!).
Anche in Italia funziona esattamente così. Tutti i manager delle grandi società nutrono talmente tanta fiducia nelle proprie capacità e nelle possibilità di sviluppo delle compagnie che dirigono, che non accettano per sè neanche 1 euro. Anzi pretendono che i compensi cui rinunciano, siano messi a disposizione per svolgere attività caritatevoli.
Se pensate che quest'ultima frase corrisponda a verità, vuol dire che vi siete addormentati sul lettino e che state sognando!
Un'ultima curiosità: sembra che il manager piu' pagato sia il capo di Yahoo, Semel, che si accontenta di 120 milioni di dollari all'anno.

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25 Gennaio 2006I big di Internet si coalizzano contro i badware

       


E' stata avviata una importante iniziativa contro spyware e ad-ware. Una coalizione di tech-company (Google, Lenovo e Sun Microsystems) e altre organizzazioni (Berkman Center for Internet and Society at Harvard Law School e Oxford Internet Institute in Inghilterra) pubblicherà in Rete i nomi delle società che infestano i pc di ignari utenti con programmi spia, pop-up pubblicitari, reindirizzamenti a siti pornografici e quant'altro, attraverso la semplice navigazione o il download di giochi e programmi.
Molte aziende nefaste che operano su Internet, utilizzano infatti delle bastardissime tecniche per carpire informazioni agli utenti, per poi riutilizzarle in campagne pubblicitarie mirate via spam, o rivenderle a terzi.
Quando il database con le informazioni sarà disponibile, chiunque potrà controllare preventivamente se un programma che vuole scaricare contiene "badware" visitando il sito www.stopbadware.org. Sempre su questo sito, gli utenti potranno inviare segnalazioni riguardo software o siti malevoli.
Questa progetto brillante segue di poco alla notizia che un altro gruppo, l'Anti-Spyware Coalition (composto da Microsoft, Yahoo, AOL, Symantec, Computer Associates e McAfee) aveva trovato l'accordo per definire metodi standard al fine di combattere il fenomeno spyware.
Negli Stati Uniti il problema è molto sentito: alcuni dati evidenziano che circa 60 milioni di americani hanno badware sui propri computer ed i costi per la rimozione, solo negli USA, sono stati valutati intorno ai 3,5 miliardi di dollari negli anni 2003-2004. Vint Cerf, uno dei padri del protocollo tcp/ip e quindi di Internet (attualmente Chief Internet Evangelist di Google) ha dichiarato:"Credo che lo sviluppo potenziale di Internet sarà limitato se permetteremo che i badware continuino a invaderci senza contrapporre loro un'azione forte [...] Non possiamo permettere che ciò continui".

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24 Gennaio 2006Viva la produttività.

       

Simpatico l'articolo comparso su Affari e Finanza ieri (23 gennaio) a cura di Arturo Zampaglione.
Il giornalista racconta l'esperienza vissuta negli States da Lorenzo Pelliccioli, amm. delegato di De Agostini, durante le riunioni per la definizione dell'acquisto di una società americana, la Gtech, da parte della Lottomatica (costo dell'operazione "solo" 4 miliardi di euro). Insomma, durante gli incontri tra le parti "tutti gli investitori tiravano fuori il BlackBerry - dice Pelliccioli - e, mentre ascoltavano la presentazione continuavano a leggere le mail e a occuparsi dei loro affari". Pellicioli afferma ancora che questo comportamento negli Usa non è stigmatizzato come segno di disinteresse o maleducazione, ma è del tutto normale. Occorre precisare, per chi non lo sapesse, che il BlackBerry è un apparecchio che integra le funzioni di telefono cellulare e terminale per leggere le e-mail e, in pratica, non ti consente di stare mai in santa pace.
In America ne vanno matti, adorano il multitasking (cioè fare più cose contemporaneamente, come i computer), e acquistano tutti gli aggeggi che agevolano tale pratica. Secondo le aziende, che danno spesso come benefit il Blackberry a quadri e dirigenti, tutto questo aumenta la produttività. Sembra che qualcuno si dovrà ricredere, visto che uno studio in merito da parte di una società americana di ricerca, chiarisce che solo per acquisire informazioni tramite gli strumenti su indicati, queste persone impiegano giornalmente 2,1 ore del loro prezioso tempo.
In più, un paio di libri, ad opera di uno psichiatra americano (tal Edward Hallowell) descrivono come tutto ciò sia solo una grande illusione. Fare più cose assieme non ci consente di farne di più, ma solo di fare male molte cose. In più si rischiano disturbi da deficit dell'attenzione.
Ah, dimenticavo. Lo psichiatra si è anche sbilanciato sul metodo per combattere tali pericoli: spegnere l'infernale attrezzo Blackberry e prendere qualche minuto al giorno per se stessi.

Quando si dice il genio della gente che studia ...

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23 Gennaio 2006Wi-Fi al galoppo con 802.11n

       

Dopo mesi di attesa, è stato fatto il primo passo concreto verso l'approvazione dello standard wireless 802.11n. I diversi gruppi industriali implicati nella vicenda, durante un incontro organizzato in seno all'IEEE alle Hawaii, hanno trovato l'accordo su una bozza delle specifiche che il nuovo standard dovrà rispettare. Per molto tempo due schieramenti contrapposti avevano cercato di far prevalere una tra le tecnologie WWiSE (World-Wide Spectrum Efficiency) e TGnSync. Salomonicamente, la strada intrapresa dall'IEEE per definire il nuovo standard è quella di attingere ad entrambe le proposte, creando una soluzione di compromesso.
La velocità raggiungibile su reti wireless 802.11n dovrebbe essere compresa tra i 100 e i 600 Mbit/sec, quindi anche se i picchi sono solo teorici, la velocità reale sarà di gran lunga superiore all'802.11g (54Mbit/s), lo standard attualmente utilizzato. La lunga gestazione dell'accordo dovrebbe inoltre consentire l'immissione sul mercato delle prime periferiche certificate 802.11n in tempi brevi. Infatti, molti produttori, in attesa della ratifica dello standard, si sono portati avanti e sono in grado di adattare alcune dello soluzioni già sviluppate alle specifiche definitive. sostituita l'icona con il testo "Permalink" -->

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23 Gennaio 2006Sono disponibili gli articoli del 19 Gennaio

       

Potete leggere qui i miei articoli su RSS pubblicati il 19 Gennaio sul Corriere del Trentino.

Buona Lettura.

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20 Gennaio 2006Un opuscolo è la soluzione per eliminare il divario digitale.

       



Stiamo per risolvere tutti i problemi legati al digital divide in Italia.
E' in arrivo nelle nostre case un opuscolo caldeggiato del ministro per l'Innovazione, Stanca, accompagnata da una lettera del Presidente del Consiglio, Berlusconi, che ci spiegherà come prendere la tecnologia dal lato giusto, come usare al meglio i nuovi strumenti a nostra disposizione e soprattutto renderà chiare tutte le cose strabilianti fatte dal governo durante il suo mandato quinquennale.
Questo è un estratto della prossima lettera di Berlusconi agli italiani:"Questa che stiamo vivendo è la seconda storica alfabetizzazione degli italiani: quella digitale. Il Governo la sta promuovendo attraverso una serie di iniziative senza eguali in Europa".
Vista l'importanza dell'iniziativa del governo, suggerisco di non aspettare che l'opuscolo vi arrivi a casa, ma recatevi immediatamente in uno dei cinque centri territoriali delle Poste incaricati della distribuzione e fatevelo consegnare subito. Una avvertenza: gli opuscoli non saranno in distribuzione fino al 28 Gennaio, quindi è necessario affrettarsi (la fila sarà lunga) e mettersi in coda alle Poste con gli altri 16 milioni di italiani destinatari del documento, tutti impazienti di mettere le mani sulla reliquia e non disposti ad aspettare che il libretto giunga tranquillamente a casa.
La vostra abnegazione servirà anche a far risparmiare qualcosa all'erario (le spese postali?), visto il costo previsto per l'intera operazione ( 0,45 * 16000000 = 7200000 euro).

Qui potete leggere il comunicato stampa integrale del ministero dell'Innovazione.

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19 Gennaio 2006L'Angolo Informatico parla di RSS

       

Sul Corriere del Trentino, la pagina di oggi de "L'Angolo Informatico" (sempre a mia cura), è dedicata allo standard RSS (Really Simple Syndication). Inoltre sono presenti alcuni link molto utili per iniziare ad usare feed e aggregatori (anche se si è completamente a digiuno di conoscenze in merito). sostituita l'icona con il testo "Permalink" -->

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18 Gennaio 2006PA e sicurezza informatica: dal CNIPA un quadro allarmante

       


Ieri si è tenuto a Roma il convegno "La sicurezza ICT nella pubblica amministrazione: strategie ed azioni" organizzato dal CNIPA (Centro Nazionale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione). Il quadro presentato sulla situazione italiana è quanto meno preoccupante. Stando alle dichiarazioni di Claudio Manganelli, presidente del Comitato Tecnico Nazionale sulla Sicurezza Informatica nella PA, "solo il 43% delle Amministrazioni Centrali dichiara di avere nominato un responsabile della sicurezza ICT; solo il 37% di avere definito formalmente una policy della sicurezza; solo il 53% di avere avviato un piano di formazione e sensibilizzazione; solo il 22% dichiara di disporre di un gruppo interno di gestione degli incidenti. E che vi siano ancora posizioni di retroguardia sulla materia sicurezza ICT lo dimostrano i continui rinvii delle misure 'minime' di sicurezza per le pubbliche amministrazioni, previste dal Codice in materia di protezione dei dati personali". E aggiunge:"Poche amministrazioni hanno fatto molto, ma molte hanno fatto molto poco".
Insomma un disastro ...
Lo stesso CNIPA sta cercando di dotarsi di strumenti adeguati ed è stato costituito al proprio interno il GovCERT, per prevenire e gestire gli attacchi informatici. Qui, una domanda sorge spontanea: sulla base dei dati presentati, come fanno le amministrazioni locali a fornire informazioni sugli incidenti informatici se non hanno identificato al loro interno un Security Manager e non hanno definito formali policy di sicurezza?
E, infatti, proprio sulla revisione dell'organizzazione ha posto l'accento lo stesso Manganelli, affermando che è importante aumentare le risorse da investire in sicurezza ICT (attualmente scarse!), ma che, per rendere efficaci gli investimenti tecnologici, è fondamentale delineare processi organizzativi adeguati ed efficienti.
Al convegno è intervenuto anche il ministro delle Comunicazioni, Landolfi, che ha auspicato la nascita di una Agenzia nazionale per la sicurezza delle reti informatiche nella Pubblica amministrazione" per ricondurre ad unità competenze che oggi sono distribuite in tanti settori della PA".

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17 Gennaio 2006Niente copertura Adsl? Segnalatelo a Repubblica.it

       

A questo link, Repubblica fornisce un indirizzo di posta elettronica cui segnalare se la vostra zona non è coperta da Adsl. Al momento non viene specificato per quale fine verranno utilizzati i messaggi ricevuti (si spera per una campagna "100% Banda Larga in Italia"). sostituita l'icona con il testo "Permalink" -->

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17 Gennaio 2006Falla nei notebook con Windows e Wi-Fi

       


E' stata segnalata una vulnerabilità di Windows XP e 2000, che riguarda i pc portatili dotati di scheda Wi-Fi integrata. Il sito di Punto Informatico ne parla con dovizia di particolari. Il problema principale risiede nel fatto che se all'accensione Windows non trova una rete Wi-Fi cui collegarsi, ne crea una con indirizzo Ip APIPA (Automatic Private IP Addressing è la soluzione usata dai sistemi Windows per consentire a un pc con il DHCP attivato di ottenere un indirizzo IP [169.254.x.x] anche quando non viene trovato un server DHCP in grado di fornirne uno) e invia in broadcast il SSid (cioè il codice che identifica questa rete wireless) a tutti i pc che riesce a raggiungere via Wi-Fi.
La faccenda risulta meno grave di come sembri, poichè, per permettere a qualche malintenzionato di approfittare di questa falla, è necessario che il pc non abbia alcun firewall attivo (nemmeno quello fornito con Windows XP) e, tutto sommato, chiunque non attivi un firewall sulla propria macchina i guai se li va proprio a cercare.
Ma il modo più semplice per non correre rischi, è semplicemente non attivare la scheda senza fili del proprio computer se non la si usa. Ogni notebook, infatti, dispone di un pulsante (di solito facilmente accessibile) per disattivare la periferica wireless e non renderla disponibile al sistema operativo. Chi ne sa un po' di più può impostare la scheda in modo che sia possibile connettersi solo ad un Access Point e non ad altri pc.
In ogni caso Microsoft ha confermato che fornirà una soluzione al problema.
Se avete tempo (e sapete un po' di inglese) potete leggere ulteriori particolari su questo blog americano.

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16 Gennaio 2006Esteso di due anni il supporto Microsoft a Windows XP

       

Microsoft estenderà il supporto a Windows XP: non è stata precisata una data, ma il supporto terminerà due anni dopo l'uscita ufficiale di Windows Vista per XP Home e Media Center, il cui termine era previsto per il 31 dicembre 2006 e che ora si sposterà presumibilmente a fine 2008. Viene invece esteso da 10 a 12 anni il ciclo di vita di XP Professional. Questo permetterà agli utenti di scaricare le patch di sicurezza di Microsoft per un periodo più lungo e quindi di non doversi preoccupare nell'immediato di effettuare l'upgrade del proprio sistema operativo.
Ora, due considerazioni:
- Dietro a ciò si potrebbe nascondere un ulteriore ritardo nel rilascio di Windows Vista, previsto per fine anno (il passaggio alla versione finale della nuova creatura di Bill Gates sembra abbastanza tribolato!).
- E' una decisione maturata dal buonsenso e non da magnanimità. Visti i costi di un upgrade di Windows, in termini di soldi e di tempo, probabilmente pochi utenti si precipiteranno ad installare il nuovo sistema operativo sui loro pc, senza contare che non tutte le macchine (specie le più datate) saranno in grado di reggere il peso di Windows Vista senza un robusto upgrade hardware. Microsoft quindi ha solo calcolato che, senza un'estensione del supporto, un gran numero di computer si sarebbero potuti trasformare in "zombie" a disposizione degli hacker, con ripercussioni sulla sua immagine facili da prevedere. sostituita l'icona con il testo "Permalink" -->

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13 Gennaio 2006La Cina blocca Wikipedia

       

Il vento del Grande Fratello soffia da Oriente.


Interessante l'articolo di Rampini su Repubblica riguardo la censura applicata dal governo cinese al sito di Wikipedia, la più grande enciclopedia del Web, reso irrangiungibile a tutti i conterranei di Confucio. Anche Rampini, infatti, mette in relazione questo nuovo, increscioso blocco, con la chiusura da parte di Microsoft del blog di Zhao Jing (vedi mio post) e si chiede se invece di essere l'Occidente a proporre i propri valori al gigante orientale, non sia la Cina che ci stia contagiando (oltre che con i polli :-)) con i suoi sistemi da Grande Fratello orwelliano.
E' probabile che in caso di (deboli???) rimostranze occidentali sull'ennesima censura, i cinesi risponderanno di guardare al trave che States e Europa hanno dentro il proprio occhio, prima di chiedere ragioni della pagliuzza presente nell'occhio cinese.
E l'unico risultato sarà un mondo interamente cieco, incapace di garantire vera libertà e democrazia.

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12 Gennaio 2006UK: lezione su concorrenza e libero mercato

       


Viene dal Regno Unito l'ennesima lezione sull'applicazione delle regole del libero mercato.
British Telecom ha ufficialmente presentato , "una nuova divisione di BT, che da gennaio contribuirà a fornire e manutenere le fibre e i cavi che permettono di connettere milioni di case e di imprese della Gran-Bretagna alle reti dei loro provider".
E' stato il Garante delle telecomunicazioni britannico a costringere BT a dare il via a questa operazione, che dovrebbe consentire (il condizionale è d'obbligo!) a tutti i Provider le stesse condizioni economiche per l'accesso alle infrastrutture.
Anche gli operatori nostrani auspicano da tempo una soluzione simile per il mercato italiano, ma la nostra non sembra avere al momento la forza (nè probabilmente l'intenzione) di disporre alcunchè.
C'è anche chi propone che sia lo Stato a farsi carico delle infrastrutture di accesso, soluzione che tra l'altro permetterebbe di garantire servizi di telecomunicazioni evoluti anche in zone considerate poco remunerative dalle telco, oltre che il controllo di un servizio vitale come le comunicazioni; ma al momento, considerato lo stato in cui versano le casse italiane, la concretizzazione di tale ipotesi non è proprio dietro l'angolo.

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11 Gennaio 2006Quaero, nuovo bebè tra i motori di ricerca.

       

Sembra proprio che ci sarà un nuovo concorrente tra i motori di ricerca.
Qualche tempo fa, a Reims, il presidente francese Chirac in persona aveva annunciato l'imminente arrivo di Quaero, progetto franco-tedesco (quindi europeo o quasi) per la ricerca sul web. E il debutto ormai è atteso a breve.
Dubito che Google, Microsoft e Yahoo se la stiano facendo nei calzoni dalla paura! Eppure la faccenda merita riflessione.
Ancora una volta Francia e Germania viaggiano da sole contro il "nemico" americano. In gioco stavolta c'è la supremazia culturale su Internet. Ed è normale che proprio francesi e tedeschi, per la loro forte identità nazionale, cerchino di opporsi allo strapotere delle Internet Company statunitensi e all'egemonia culturale che ne deriva. Tuttavia il Vecchio Continente ha perso un'altra occasione per presentarsi unito e coeso: un'iniziativa patrocinata dall'intera Unione Europea sarebbe stata per Quaero un biglietto da visita migliore, avrebbe permesso la salvaguardia di tutte le lingue europee, e magari i giganti USA un po' di timore l'avrebbero provato davvero.
Non ci resta che sperare che altri partner europei si uniscano al progetto strada facendo: o, viste le forze in campo, i nostri figli si ritroveranno a parlare solo inglese e cinese, con buona pace di Dante e Manzoni!


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10 Gennaio 2006Viva Viva Google

       


La notizia del giorno riguarda Google Pack, una suite software completamente gratuita, che comprende il meglio dei tools free per l'attività quotidiana con un personal computer.  Speriamo che Google continui con le iniziative di software e servizi gratuiti (seppure innaffiati di pubblicità). Sarebbe davvero un peccato se un giorno, di punto in bianco, Larry Page e Sergey Brin annunciassero al mondo intero:"La festa è finita! Da oggi i servizi di Google si pagano".

No, era solo un brutto sogno. Ma che mi è frullato in mente! Google come Microsoft: un incubo!!!

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09 Gennaio 2006Democrazia sul Web: pura illusione?

       

Presi singolarmente, certi episodi sembrano fatti solo per riempire le pagine di cronaca. Se non si presta attenzione, tale sorte potrebbe toccare anche alla notizia che Microsoft ha chiuso il blog di Michael Anti (vero nome Zhao Jing), il blogger piu' popolare in Cina. Il sito di Zhao Jing era infatti ospitato su un server della software house di Redmond. La motivazione della chiusura? I contenuti pubblicati sul sito non rispettavano le leggi cinesi. E' chiaro che il povero Jing (che si è dichiarato "Non un dissidente ma un giornalista che agisce in modo professionale") è stato sacrificato sull'altare del business e degli interessi che Bill Gates ha in Cina. Ma il problema che vorrei portare alla luce è un altro. Qualche tempo fa Yahoo, fornendo alcune informazioni, permise al governo cinese di identificare un altro giornalista, che diffondeva via mail delle news sulla censura applicata nel suo Paese. E chissà quanti altre storie simili ci sono state, delle quali ignoriamo l'esistenza.
E' questa la democrazia di Internet? O stiamo solo per assistere all'ennesimo passaggio di potere? Nei secoli passati comandavano papi, re e nobili; poi con la Rivoluzione Francese ha preso il sopravvento la borghesia; la seconda metà del 1900 ha visto il dominio di industriali e politici. Forse il XXI secolo sancirà la supremazia dei Provider e dei giganti delle telecomunicazioni? sostituita l'icona con il testo "Permalink" -->

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05 Gennaio 2006Fenomeno Blog

       

Una recente notizia Ansa recita:"In Francia ci sono ogni giorno da 10.000 a 15.000 nuovi blog. E ogni mese 10 mln di navigatori visitano i circa 7 mln di diari on line. Gli inserzionisti pubblicitari sono molto interessati a questo nuovo settore che stravolge i codici tradizionali della comunicazione. E questo mezzo di comunicazione diventerà probabilmente un canale privilegiato dei politici."

Negli Stati Uniti la blogmania è scoppiata molto tempo fa. In Europa, l'esplosione del fenomeno blog era solo questione di tempo (nel BelPaese siamo un po' più lenti, ma ci rifacciamo con il blog di Beppe Grillo, ai primi posti nella Top 100 di Technorati).

Il blog è uno strumento diretto e democratico: permette ad ognuno di dire ciò che pensa, di diffondere messaggi senza pericoli di censura, di rivolgersi a tutto il mondo o solo alla persona amata e, nello stesso tempo di riflettere con se stessi, proprio come un diario. Ci vorrà forse un po' di tempo per ingranare anche in Italia, più che altro perchè prima di correre bisogna imparare a camminare, e prima di bloggare bisogna imparare a navigare! E nonostante i dati scintillanti diffusi a fine anno dal governo sull'utilizzo di Internet nel nostro Paese, gli italiani devono migliorare ancora tanto.

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04 Gennaio 2006Google: nuovo pc a 200 dollari

       

L'era dell'accesso inizia davvero.


Sembra che Microsoft finalmente avrà un vero concorrente nel campo dei personal computer. Indiscrezioni dagli States dicono che Google sta per scendere in campo con un nuovo pc super economico (si parla di 200 dollari al pezzo) dotato di sistema operativo non Windows (forse un Linux semplificato). Niente programmi per office automation a bordo, ma possibilità di collegarsi ad Internet e utilizzare software on-line ad hoc.
La vera guerra tra Microsoft e Google sta per iniziare e quelle che ci sono state fin'ora, alla luce di questa notizia, possono essere definite solo innocenti scaramucce. Le nuove battaglie si giocheranno infatti su montagne di servizi fruibili via web e i pc si apprestano a diventare semplici strumenti per la connettività.
Il primo sasso in questo senso era stato lanciato da Microsoft con l'annuncio della beta di Windows Live, e a quanto pare Google è pronta a rispondere per le rime.
Si stanno verificando le profetiche condizioni descritte da Jeremy Rifkin, presidente della Foundation on Economic Trends, nel libro "L'era dell'accesso": nello scenario economico futuro le differenze non si misureranno più in base al possesso di beni, tra chi ha e chi non ha, ma saranno definite a seconda di chi è connesso e chi non lo è.
E' chiaro che la banda larga riveste un ruolo chiave: fruire di servizi web evoluti con una linea pstn è come partecipare ad una corsa con un cavallo a dondolo. Adsl in ogni casa, questo è l'obiettivo da perseguire al più presto in Italia. Non c'è tempo da perdere. O ci ritroveremo fatalmente ad alimentare il numero dei nuovi poveri.

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03 Gennaio 2006La buffa storia della megera Sony e del povero Russinovich!

       

Sony-Bmg ha ritirato dal commercio più di 4 milioni di cd musicali, cioè tutti quelli che contenevano il celebre rootkit che, oltre a impedire la duplicazione dei contenuti digitali, spianava la strada a virus e spyware.

Il cd di Van Zant da cui è partito lo scandalo Sony.
 
Epilogo scontato di una vicenda tutto sommato buffa. E sì, proprio buffa: cosa deve aver pensato Mark Russinovich, celebre guru informatico e fondatore di Sysinternals, quando si è reso conto di avere un rootkit sul suo pc, per di più preso da un innocente cd dei Van Zant? "Basta! Mollo 'sto mestiere di m...a! Meglio andare ad aprire un chiosco di grattachecche su Marte". Insomma per lui è stato come trovare un topolino che rosicchiava il formaggio nella dispensa di un allevamento di gatti. L'unica consolazione per Mark (oltre all'enorme pubblicità ricavata dalla faccenda) è che RootkitRevealer, il software da lui creato e che gli ha permesso di rilevare per primo il malware di Sony, funziona davvero.

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